Casa Generalizia e Istituto – BRINDISI CASALE
 

 
 
Scuola dell’Infanzia – SAN PANCRAZIO SALENTINO
 

 
 
Scuola dell’Infanzia – LEVERANO
 

 
 
Casa di Riposo e attività parrocchiali – MESAGNE
 

 
 
Casa di Riposo e attività di Fisioterapia – GUAGNANO
 

 
 
Comunità alloggio – TORRE S. SUSANNA
 

 
 
Casa di Riposo – NOVOLI
 

 

CASA GENERALIZIA E ISTITUTO – BRINDISI

Ottenuto il Decreto, che le permetteva di fondare il nuovo Istituto, Madre Valeria e Sr. Francesca, la sua prima seguace, restarono a Brindisi, vivendo nella più grande povertà, solo per due anni, dal 1905 al 1907 e poi andarono a San Pancrazio.
In seguito nel nuovo Arcivescovo di Brindisi, Monsignor TOMMASO VALERI, o.f.m. ben a ragione considerato confondatore, trovarono un valido sostegno e un padre insuperabile.
Nel 1934 le Suore Antoniane fecero ritorno a Brindisi perché chiamate a dirigere l’Asilo Infantile Comunale nel Rione Casale e vi si stabilirono definitivamente esercitando un benefico influsso non solo sui piccoli, ma anche sui grandi.
Nel 1946 la nuova Superiora, Sr. Elisabetta Sturdà, ebbe l’idea geniale di aprire, proprio al Casale, un Orfanotrofio e, detto fatto, superate le immancabili difficoltà, l’8 Maggio dell’anno successivo, veniva messa la prima pietra e nel 1949 veniva aperto non solo l’Orfanotrofio, ma anche solo l’Asilo e la Scuola Elementare che, ottenuta la parifica nel 1953, cominciò a progredire e così l’Istituto di Brindisi, che si andava sempre più affermando, dopo il Capitolo Generale del 1955 fu dichiarato Casa Generalizia, anche se la sede della nuova Generale, madre M. Agostina Adami, continuava a restare a Navacchio.
In seguito, con la presenza di personale religioso qualificato e seriamente impegnato, tanto l’Orfanotrofio, che raggiunse il numero di 130 bambine, che la Scuola Elementare, bene a ragione considerata dalla stessa Direttrice del VI Circolo, Anna Iule Caricato, “la migliore del plesso” per l’ambiente qualificato, per l’afflusso degli alunni e per la loro preparazione non comune, raggiunsero il loro apogeo.
Tutto andava nel migliore dei modi con grande soddisfazione delle Suore, che si erano sentite incoraggiate ad andare avanti, a sostenere altri sacrifici per costuire un nuovo complesso e per affermarsi per la gloria di Dio e per il vero bene del prossimo.
E così, ben presto, attaccato alla Chiesa, che farà sempre da legame, era sorto un nuovo edificio ben strutturato, un secondo Istituto, che in un primo tempo fu adibito a Casa di Riposo e qualche anno dopo l’elezione della Superiora Generale, Madre Giuliana Miccoli, ulteriormente ristrutturato, divenne sede del governo centrale e così a Brindisi fin dal 1976 sussiste la Casa Generalizia di nome e di fatto.
In seguito nella Chiesa, artisticamente ristrutturata, in un apposito loculo, il 19 dicembre del 1994, avveniva la tumulazione privilegiata dei resti mortali di Madre Valeria Succi, prelevati dalla cappella Scazzeri Rini del cimitero di Mesagne.
Nel Capitolo Generale celebrato nello stesso anno, il 30 Dicembre, veniva eletta l’attuale Superiora Generale M. Crocifissa Trisolini che, volendo favorire la formazione religiosa e culturale delle Iuniores, le accoglieva nella stessa Casa Generalizia e faceva conseguire, secondo le loro capacità, titoli adeguati. Inoltre, per farle esercitare e quindi anche operare, al piano terra, apriva un Asilo Nido, a norma di legge, con tutti i conforts, ristrutturato e arredato a misura di bambino.
A Brindisi, cuore e arteria principale della Congregazionee, non solo, come a Navacchio e a Kara, si programmano, mediante Capitoli Generali, sedute di Consiglio, incontri specifici e apposite circolari, Corsi di Esercizi Spirituali, Missioni Popolari, iniziative atte a favorire lo spirito religioso, la vita fraterna, i rapporti interpersonali, pellegrinaggi, incontri culturali, e celebrazioni di ricorrenze particolarmente significative per la stessa vita religiosa.

 

 

 

SCUOLA DELL’INFANZIA E ATTIVITÀ PARROCCHIALI – SAN PANCRAZIO SALENTINO

Nel 1907 la Fondatrice Madre Valeria Succi, si trasferì insieme alla sua prima seguace, Sr. Francesca Chigena, a San Pancrazio Salentino dove, nel Parroco Monsignor Lacarra, trovò un valido sostegno e un padre premuroso.
La povertà caratterizzò, come per la nascita di Cristo, la Casa di San Pancrazio, definita, ben a ragione “culla e Betlem dell’Istituto”… Più che di una casa, si trattava di un tugurio umido e semibuio, formato da due soli locali sprovvisti di tutto, persino degli infissi, tugurio in cui coloro che avevano lasciato tutto per seguire Cristo, come aveva fatto Francesco, pregavano e lavoravano fino a notte inoltrata, al lume di una candela perchè il petrolio era un lusso per loro…
A San Pancrazio, dove la Fondatrice, fra l’altro, impartiva lezioni di Inglese, di Francese e di Musica, e Sr. Francesca, di ricamo, nacque la Prima Regola e fu studiato il modello dell’abito.
Quando le Suore aumentarono di numero, fu aperto l’Asilo Infantile e, quando nel 1910 ebbero la gioia di avere Gesù Sacramentato sotto il loro stesso tetto, si sentirono piene di gioia e pronte ad affrontare tutte le difficoltà della vita.
Dopo innumerevoli sacrifici, nel 1920 la casa fu sopraelevata e fornita di impianti necessari richiesti per meglio esplicare il loro servizio educativo e formativo a pro dei bambini e delle preadolescenti. Monsignor Lacarra, soddisfatto per la lor opera, fu per le Suore l’uomo mandato dalla Provvidenza e, finchè visse, le sostenne materialmente, moralmente e spiritualmente.
A San Pancrazio, malgrado i disagi propri della povertà, come riferiva la stessa Fondatrice all’Arcivescovo di Brindisi, Monsignor Valeri il 23 Febbraio del 1920, si godeva “pace e armonia e vita religiosa”.
Col passare degli anni l’Istituto delle Suore Antoniane, contrassegnato dallo spirito evangelico, divenne per tutto il paese un faro di luce e un punto di riferimento dal momento che le giovani sorelle, povere di beni materiali, erano ricche di amore di Dio e ricolme di quel sano entusiasmo e di quella fede genuina, che è capace di spostare le montagne…
Per andare incontro alle esigenze dei tempi, quella casa che ha racchiuso e, per così dire, ha custodito come una preziosa reliquia, il suo nucleo vitale, “la grotta di Betlem” della Congregazione, della Madre Fondatrice e delle sue prime sorelle, si è ampliata, modificata e trasformata e le opere educative, caritative ed apostoliche, che vi si svolgono, si sono aggiornate e continuano ad aggiornarsi per offrire un servizio sempre più qualificato, a Dio e ai fratelli.

 

Scuola dell’Infanzia – LEVERANO

 

CASA DI RIPOSO E ATTIVITÀ PARROCCHIALI – MESAGNE

La presenza delle Suore Antoniane a Mesagne risale al 1921, quando, con l’aiuto di alcuni insigni benefattori, che si fecero carico dell’affitto, poterono dimorare in dodici locali del CASTELLO SVEVO e di dedicarsi all’Asilo Infantile al doposcuola e all’insegnamento del catechismo, della musica e del ricamo.
Un anno dopo, precisamente il 2 maggio del 1922, vi moriva santamente Madre VALERIA SUCCI, la FONDATRICE.
Nel 1928 il Castello veniva trasformato in fabbrica di tabacco e le Suore andarono ad abitare in una casa di “BORGO NUOVO”, che si mostrò troppo piccola per le loro attivià. Fortunatamente però, poco dopo la signorina PROFILO le accolse nel suo palazzo, in Via ABRICCI, 8 col nuovo compito di occuparsi dei bambini poveri e delle orfanelle, che ben presto divennero piuttosto numerose.
Nel 1963 le signorine ANNA E GIUSTINA PERRUCCI donarono alle Suore un vasto appezzamento di terreno dove, grazie all’impegno eccezionale della Superiora Sr. ELISABETTA STURDA’, abilissima nel perorare la causa dei piccoli e di poveri, sorse ben presto un imponente Orfanotrofio capace di ospitare un centinaio di bambine e un Asilo Infantile.
Nella seconda metà degli anni settanta però, per andare incontro alle esigenze dei tempi, dato che le orfane andavano diminuendo di giorno in giorno e il problema delle persone anziane, sempre più sole e sempre più abbandonate a se stesse, si faceva più impellente, la Comunità di Mesagne allora dalla compianta Sr. GIULIETTA QUARTA, d’accordo con il Consiglio Generale, credette opportuno cambiare opera e intraprese così una completa ristrutturazione dello stabile, secondo le leggi allora vigenti.
Ultimati i lavori necessari e fatti i dovuti acquisiti per arredare la struttura completamente rinnovata e provvista, di tutti i conforts richiesti dalla terza età, si provvide a mettervi personale religioso qualificato, non solo provvisto di diploma infermieristico, ma anche di esperienza e soprattutto di eccezionale sensibilità, personale atto a garantire agli ospiti assistenza, serenità e benessere materiale e spirituale.
Col passare degli anni la Casa di Riposo si è costantemente adeguata alle necessità dei tempi e per garantire il benessere dei suoi ospiti si è sempre dimostrata pronta a tutto…
Attualmente i venticinque posti-letto, di cui dispone, sono al completo, ma le richieste di nuovi ricoveri sono innumerevoli.
La nostra è una struttura aperta non solo perchè permette agli ospiti, che ne sono in grado, di uscire liberamente a fare le loro spesucce e le loro passeggiatine all’esterno, ma anche perchè permette agli ospiti di trattenersi liberamente con i tirocinanti e i volontari e di incontrarsi anche nella vasta pineta, di cui è fornita, con i visitatori di ogni tipo e con i bambini del catechismo, dal momento che le nostre Religiose, fedeli al carisma della Fondatrice, Madre Valeria Succi, non si occupano solo della terza età, ma anche dei giovani, dei fanciulli e dei bambini promuovendo fra tutti un clima di gioia, di collaborazione e di pace, un clima prettamente evangelico.

 

CASA DI RIPOSO E ATTIVITÀ DI FISIOTERAPIA – GUAGNANO

La Casa di Guagnano, anche se c’è stata una parentesi di interruzione non indifferente, è stata una delle prime, voluta e sostenuta dalla stessa Madre Fondatrice, che voleva, fra l’altro, aprirvi una Scuola Elementare. Pertanto, quando nel 1921 le nostre Suore dovettero chiudere i battenti, provarono una grande sofferenza e quando, nel 1948, furono richiamate, dal momento che le Suore Francescane che vi operavano, si erano ritirate, furono ben liete di accettare l’invito a ritornarvi per gestire l’Asilo e l’Orfanotrofio, che apparivano fiorenti.
Fin da allora però la struttura richiedeva continue riparazioni e ampliamenti, lavori che, pur di risparmiare, venivano affidati a mani inesperte che, come suol dirsi, facevano il buco nell’acqua…
Il popolo, che vedeva i sacrifici delle Suore, non restava indifferente e, secondo le sue possibilità, offriva il suo obolo.
In seguito, grazie alla generosità dei benefattori, fu fatta ex novo, la Chiesa e, grazie allo spirito di sacrificio delle Suore, che spesso con mezzi esigui riuscivano ad accogliere e ad educare intere generazioni, all’Orfanotrofio e all’Asilo, si aggiunsero le opere parrocchiali, il catechismo e l’Azione Cattolica, con grande soddisfazione del popolo. Purtroppo già negli anni 70 le vocazioni alla vita religiosa cominciavano a diminuire e pertanto era necessario ridimensionare le opere e così fu chiusa la Scuola Materna e in seguito, dato che progressivamente il numero delle bambine continuava a diminuire, fu chiuso anche l’Orfanotrofio.
Seguendo i segni dei tempi, si pensò di prestare assistenza alla terza età e si fece in merito anche qualche tentativo, ma la struttura non ci permetteva assolutamente di intraprendere Opere di nessun genere dal momento che appariva come un mosaico in disfacimento e richiedeva interventi massicci da realizzare a regola d’arte e con ingenti spese.
Pur di salvare il salvabile, si cercò di fare un comodato col Comune, ma dal momento che lo Stato non dava i finanziamenti sperati, venne meno anche questo tentativo…
Che fare? Abbandonare lo stabile alla malora, dato che fra l’altro appariva pericolante, o intervenire di sana pianta?
Esaminata attentamente la difficile situazione, anche alla luce del nostro carisma, degli innumerevoli sacrifici fatti dalle nostre consorelle e delle aspettative del popolo di Dio, confidando nella Provvidenza, che non abbandona mai nessuno, con un ardire e uno sforzo non indifferenti, abbiamo deciso di far ristrutturare ex novo lo stabile per impiantarvi una Casa di Riposo, a norma di legge, e un centro di fisioterapia, opere estremamente necessarie e assai richieste.
Siamo certe che il Signore, che non ci lascerà sole, ma benedirà e sosterrà i nostri sforzi e, servendosi della nostra piccolezza, farà grandi cose.

 

 

 

COMUNITÀ ALLOGGIO – TORRE SANTA SUSANNA

Invitate dal Carmelitano Padre Elia Biscosi, membro a vita della Congregazione di Carità, le Suore arrivarono a Torre il 3 Ottobre 1924 e, come altrove, si misero subito in azione occupandosi delle ragazze del laboratorio di ricamo, dell’insegnamento del catechismo, dell’Azione Cattolica e soprattutto dell’Ospizio dei vecchi inabili e dell’annesso ambulatorio.
Ben presto l’opera di assistenza si estese a una moltitudine di poveri e ai soldati che, durante la seconda guerra mondiale, se ne tornavano in Patria, esausti, febbricitanti, feriti o mutilati. Pertanto nell’Ospizio fu allestita anche un’infermeria e le Suore, con insuperabile zelo, esplicarono anche questa nuova mansione e inoltre, quando arrivarono anche i profughi, bisognosi proprio di tutto, per rivestirli dovettero persino andare di porta in porta a chiedere indumenti…
Nel 1927 l’Ufficiale Sanitario, Dottor Muscogiuri, considerato l’abbandono in cui versavano i bambini, credette opportuno, considerato che a Torre non era stato ancora eretto un monumento ai Caduti, promuovere l’apertura di un Asilo Infantile intestato ai Caduti per la Patria, per onorarne la memoria.
Ultimati i lavori, lo affidò alle Suore, che con vero zelo esplicavano la loro opera a pro dei bisognosi di ogni tipo e di ogni età, con grande soddisfazione del paese che nutriva per loro gratitudine e affetto fino al punto che, conquise dal loro tenore di vita evangelico e dalla loro dedizione, parecchie giovani, fra cui MARIA MICCOLI, poi Superiora Generale, e cinque sorelle e una nipote della famiglia DI BELLO, abbracciavano la vita religiosa.
Ben presto però, probabilmente per motivi politici e rancori personali, cominciarono a serpeggiare malintesi, incomprensioni e contrasti di vario genere fra il benemerito Dottor Muscogiuri e il Comune, malintesi e contrasti, che si acuirono col passare del tempo e che fecero sentire il loro peso persino sulle spalle delle stesse Suore che, per poter portare avanti in modo dignitoso le opere affidate alle cure, dovettero pagare di persona e provvedere, a loro spese, alla manutenzione e alla ristrutturazione ordinaria e straordinaria dei vari ambienti e dei vari impianti e a tutto ciò che era richiesto dalla legge. Così, per stare al passo con i tempi e non abbandonare a se stessi i loro assistiti, le nostre consorelle dovettero pagare di persona e provvedere, a loro spese, alla manutenzione e alla ristrutturazione ordinaria e straordinaria dei vari ambienti e dei vari impianti e a tutto ciò che era richiesto dalla legge. Così, per stare al passo con i tempi e non abbandonare a se stessi i loro assistiti, le nostre consorelle dovettero affrontare rinunce inaudite e, nel corso degli anni, sostenere spese ingenti, investendo un capitale che sarebbe stato più che sufficiente per costruire, ex novo e per loro conto, una o più strutture nuove, ampie e fornite di tutti i conforts …
E, ad onor del vero, dobbiamo dire che se all’incuranza e al puntiglio di chi di dovere, si fosse unita anche l’indifferenza delle Suore, oggi al posto di uno stabile efficiente ed ambito, ci sarebbe solo un mucchio di macerie…Ma, consapevoli che alla fine dei tempi saremo tutti giudicati sull’amore, non vogliamo recriminare il passato, non vogliamo condannare nessuno, ma vogliamo esortare i responsabili a compiere, nel migliore dei modi, secondo il proprio ruolo, il proprio dovere, a dare a Dio ciò che è di Dio e a Cesare ciò, che è di Cesare, a programmare e a realizzare ciò che prende di mira non il tornaconto personale, ma il bene comune, quello dei poveri, a collaborare, per favorire il vero progresso della società assumendosi non solo i propri diritti, ma anche i propri doveri, non accontentandosi delle parole, ma ricorrendo ai fatti: è questa la nostra aspirazione, il nostro augurio e la nostra speranza anche per Torre.

 

CASA DI RIPOSO – NOVOLI

Le Suore arrivarono a Novoli nel 1943, nell’imperversare della Seconda Guerra Mondiale e, come si può bene immaginare, le difficoltà di ogni genere non si fecero attendere, ma fecero ben presto sentire tutto il loro peso.
Anche qui le brave sorelle si misero in azione aprendo un Asilo Infantile per i più piccoli e un Doposcuola per i più grandicelli. E, sempre aperte alle necessità del prossimo, di buon grado, aprirono le porte e soprattutto il cuore ai profughi provenienti dalla Calabria e ai terremotati della Grecia.
Qualche anno dopo, viste li impellenti necessità del posto, fatti i restauri indispensabili, accolsero anche le orfanelle che però, dopo una crescita numerica vertiginosa, cominciarono a diminuire tanto che a un certo punto si pensò di cambiare opera.
Attualmente al posto delle bambine c’è un gruppetto di anziane. a cui con l’assistenza materiale viene garantita anche quella morale e spirituale. Inoltre le nostre Religiose, sempre vigili alle necessità del prossimo, offrono il meglio di se stesse ai bisognosi di ogni genere e, mediante opere parrocchiali, visite a domicilio, incontri di preghiera ed altro, cercano di diffondere il Regno di Dio e la carità fraterna.