La Congregazione
“Suore Oblate di S. Antonio da Padova”
STORIA E ATTUALITÀ
1. La Congregazione delle Suore Oblate di S. Antonio di Padova.
2. Madre Valeria Succi e gli inizi della Congregazione.
3. Lo sviluppo dell’Istituto.
4. La Congregazione è riconosciuta di diritto pontificio.
5. Consistenza attuale della Congregazione.
6. Scelte formative per la vita religiosa e per la professionalità.
7. Bibliografia.
1. La Congregazione delle Suore Oblate di S. Antonio di Padova
La Congregazione “Suore Oblate di S. Antonio di Padova” è stata fondata da Madre Valeria di San Sebastiano (Augusta Costanza Succi) il 28 gennaio 1905. È aggregata all’Ordine dei Frati Minori con decreto del 12 gennaio 1916. È stata riconosciuta di “diritto pontificio” il 2 febbraio 1954 e ha ottenuto il “decreto di lode” il 17 maggio 1962 dalla Congregazione per i Religiosi. Ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica l’11 aprile 1955, stabilendo la sede legale in Brindisi in via S. Giusto, 6, casa Generalizia.
Le ‘Antoniane’ (con questo nome sono conosciute le Oblate) vivono la spiritualità francescana sulle orme di Francesco d’Assisi e sull’esempio del Dottore evangelico, Antonio di Padova. Abbracciando il carisma di Madre Valeria, professano la Regola del Terz’Ordine Regolare approvata da Giovanni Paolo II l’8 dicembre 1982, ed entrata in vigore 30 aprile 1983. La Congregazione ha proprie Costituzioni, attualmente in fase di aggiornamento. Le Suore Oblate vivono in fraternità, nella contemplazione, nel servizio educativo e caritativo, rivolto di preferenza ai più piccoli, ai più poveri e ai più emarginati. Sono presenti in Italia, in India e nel Congo Brazzaville.
L’identità, il carisma e la missione sono rappresentati dal ‘logo’ della Congregazione, formato da un cerchio azzurro con intorno il cordone francescano con tre nodi, simboli della consacrazione religiosa per il Regno dei cieli mediante i tre voti di obbedienza, povertà e castità. Nella parte centrale del logo, è inserita la croce di san Francesco, il TAU, segno di morte e di resurrezione ultima lettera dell’alfabeto ebraico, con il riferimento alla salvezza dei segnati col Tau sulla fronte. Inoltre sul Tau campeggia il giglio bianco del protettore Antonio di Padova, mentre in basso c’è la Bibbia aperta con il brano del profeta Isaia, che evidenzia la missione di Cristo, di Francesco d’Assisi, di Antonio di Padova, di Madre Valeria Succi e delle Oblate.
2. Madre Valeria Succi e gli inizi della Congregazione.
La Maestra Augusta Costanza Succi, ricca di talenti culturali e umani e di esperienza, nel 1900 si trova a Lecce come insegnante presso il Conservatorio S. Sebastiano. L’esperienza con bambine e fanciulle disagiate la spingono a lasciare tutto secondo lo stile di S. Francesco per dare vita a una nuova famiglia religiosa. Dopo poco si trasferisce a Brindisi e qui, dopo tante peripezie, grazie alla benevolenza e intuizione del Vescovo diocesanoMons. Salvatore Palmieri, il 28 gennaio 1905 riceve il Decreto di Approvazione e di Fondazione dell’Istituto che prende il nome di “Oblate di S. Antonio di Padova” con lo scopo precisato nel decreto di erezione: “la propria santificazione … e giovare all’umanità con l’insegnamento religioso, morale, civile, letterario e di lavori donneschi”. Costanza Succi prende il nome di Sr. Valeria di S. Sebastiano e affida la Congregazione a S. Antonio di Padova. Esultante di gioia, Sr. Valeria ringrazia e loda il Signore, abbraccia l’ideale di S. Francesco da vivere in semplicità, minorità, povertà, fraternità.
Il cammino della nuova Istituzione è comunque in salita, non mancano ostacoli, difficoltà, prove di ogni genere, tanto che nel 1906, il nuovo Vescovo di Brindisi, Mons. Luigi Morando, vuole sopprimere le Oblate per mancanza di vocazioni. Recatosi a Roma con questo intento, si sente dire dal Papa Pio X: “lascia che le Suore Antoniane vadano avanti, io le benedico”.Nello stesso anno le Suore Antoniane, bisognose di risorse per la propria sopravvivenza, lasciano Brindisi con sofferenza e si trasferiscono a S. Pancrazio Salentino (Br) dove Sr. Valeria ha vinto il concorso di maestra ottenendo un anno di insegnamento.
Intanto a S. Pancrazio la permanenza delle Suore si consolida grazie allo zelo e alle premure di Don Riccardo Lacarra, denominato dalle Suore “il nostro Padre benefico”. Nel 1910, la Divina provvidenza predispone per la diocesi di Brindisi l’Arcivescovo Mons. TommasoValeridei frati minori della Toscana. Questo figlio di S. Francesco dà un nuovo impulso all’Istituto delle Oblate di S. Antonio: incoraggia le vocazioni, raccomanda ai parroci di agevolare il progresso della Congregazione, esorta alla regolare disciplina, desiderando per le Suore il progresso nella pietà e nello zelo francescano. Il 4 novembre 1913, Mons. Valeri benedice in Guagnano (LE) l’apertura di una seconda casa per le Suore, con annesso “Educatorio infantile” e la scuola per giovanette, diretta dalla stessa Fondatrice.
Con premura pastorale l’arcivescovo, incarica il confratello P. Giovanni De Giorgi a redigere la Regola e le Costituzioni per le Oblate, che lo stesso Mons. Valeri approva “ad experimentum” con decreto vescovile del 10 maggio 1915. Divenuto Ministro provinciale dei frati minori, P. De Giorgi, continua a prodigarsi per le Suore. Grazie alla sua mediazione e in segno di benevolenza, il Ministro Generale dei Frati Minori, P. Serafino Cimino, aggrega all’Ordine Serafico l’Istituzione delle Oblate di S. Antonio, con “Decreto di aggregazione” del 12 gennaio 1916.
Il 17 novembre 1915, per volere dello stesso Arcivescovo Mons. Valeri si apre una terza casa a Leverano (Lecce) con i mezzi finanziari da lui ricevuti e offerti alle Suore Antoniane per il funzionamento dell’asilo infantile. “L’Arcivescovo delle Antoniane” sollecita con una circolare i parroci della diocesi e scrive: “Sarebbe di immenso giovamento per il catechismo se in tutti i paesi si potesse avere una casa delle Antoniane, Istituzione tutta nostra; e se ne zelerete la diffusione, non sarà oggi né domani, ma ne vedrete presto grandi vantaggi tra i vostri figli”.
A Sandonaci, il parroco Don Carmelo Briganti mette in opera tutto il suo zelo pastorale perché nella sua parrocchia non manchino le Suore Oblate Antoniane. Così nel 1918 si apre una quarta casa. L’11 gennaio 1921, si apre la quinta casa, a Mesagne. Qui le “buone Suore Antoniane” compiono la loro missione civilizzatrice; attendono con zelo all’insegnamento del catechismo ai fanciulli delle parrocchie rurali. Oltre al catechismo nelle parrocchie, le Suore sono impegnate con l’Asilo Infantile e la scuola di lavoro.
L’opera delle Suore Antoniane fruttifica con successo ma il flagello della prima guerra mondiale coinvolge e crea disagi di ogni tipo. Le Suore sono allontanate da Sandonaci e da Guagnano. Allorché seppe la notizia della chiusura della casa di Guagnano, Sr. Valeria di S. Sebastiano ne resta vivamente colpita, tanto che il suo fisico, già accasciato per l’età, provò una forte scossa sino ad ammalarsi. Muore il 22 maggio 1922, in Mesagne in età di 76 anni, tra le preghiere lacrimanti di tante giovani Suore.
3. Lo sviluppo dell’Istituto.
Dopo la morte di Madre Valeria, a reggere l’Istituto è chiamata Sr. Agnese Poto, già Vicaria Generale. Nello stesso anno, nel 1922, le Suore rientrano a Brindisi chiamate per l’assistenza agli “orfani di guerra”. Nell’ottobre del 1924 le Oblate sono chiamate a Torre S. Susanna (BR) nella diocesi di Oria per occuparsi di un ricovero di mendicità e dell’asilo infantile.
Il 2 novembre 1926 l’Arcivescovo Mons. Valeri chiama le Suore in Ostuniper dirigere la cucina e il servizio economico del Seminario.Nel 1926 grazie alla mediazione di Sr. Valeria Preite, domiciliata a Navacchio (Pisa), il parroco del posto, Don Francesco Bartolini, molto interessato alle Suore e sostenuto dal Card. Pietro Maffi, procede con le pratiche necessarie per ricevere le Oblate di S. Antonio a Navacchio (PI). Nel 1927 le Suore Antoniane, con la benedizione di Mons. Valeri, accompagnate da Madre Agnese arrivano a Navacchio, accolte con festa dal parroco e dal popolo. Nella vicina frazione del Comune di Cascina (PI) le Suore Antoniane danno convincente testimonianza evangelica nell’Asilo Infantile, nella scuola di lavoro e con il doposcuola.
Della presenza e del servizio delle Suore è informata pure Sua Maestà Elena la Regina d’Italiache risiede nella tenuta di S. Rossore (PI). L’Augusta Regina Elena, quale mano benefica guidata dalla divina Provvidenza, sostiene le Oblate, apprezza e considera un bene la missione educativa a favore dei fanciulli e incoraggia l’opera delle Suore offrendo loro 300 lire all’anno. Le Suore insieme alla Regina Elena d’Italia come prima benefattrice riveriscono pure il beneamato Sovrano Vittorio Emanuele III, e pregano per tutta la famiglia Savoia. Oltre ai Sovrani d’Italia, è da iscriversi tra i benefattori delle Antoniane.Il Card. Pietro Maffi Arcivescovo di Pisa, osservando il bene che le umili Suore operano nella sua Arcidiocesi, le protegge e incoraggia l’apertura di nuove case in Toscana. E grazie all’intuizione di Madre Agnese le Suore Antoniane arrivano a Filettolee il 9 marzo 1930.
A Brindisi Mons. Valeri continua a seguire e a proteggere le Oblate con amore paterno. Ne è prova il Decreto emanato il 26 ottobre 1929 con il quale istituisce il Consiglio Generale della Congregazione delle Suore Oblate che deve essere composto da: Madre Generale, Vicaria e quattro Consigliere. Nel 1930 su invito di Mons. Valeri le Suore Antoniane ritornano aBrindisiper aprire una nuova casa e dirigere l’asilo infantile comunale in Contrada Casale in via F. Baracca, 13.
Nel 1933 le Suore Antoniane sono chiamate aCalcinaia(PI) a dirigere l’asilo nella casa del venerabile “Ludovico Coccapani”. Nel 1935 è affidato alle Antoniane l’asilo infantile di Cellino S. Marco(Br). Seguono altre nuove presenze: nel 1937 a Tuturanocon l’impegno dell’Asilo Infantile, della scuola di lavoro, e della Gioventù femminile di A.C; nel 1943 in piena guerra, le Suore Antoniane sono accolte a Novoli(Le).
A Navacchio nel 1945 viene aperta la scuola media femminile, opera impegnativa voluta tenacemente da Madre Agnese. Successivamente, nel 1951 il Presidente della camera Giovanni Gronchi a sostegno della scuola media ottiene un contributo ministeriale. Nella stessa struttura nel 1951 si attiva anche l’opera di accoglienza per le fanciulle orfane. Durante la seconda guerra mondiale le Suore di Navacchio sostarono soffrendo e operando nella valle Graziosa di Calci(PI) e qui nel giugno 1954 aprirono una nuova casa nei pressi della Certosa e del Convento francescano di Nicosia.
Nel 1946 le Antoniane sono chiamate a Molina di Quosa (PI)per dedicarsi all’asilo, all’Azione Cattolica, alla scuola di lavoro, e al Doposcuola del CIF. Sempre nel 1946 ancora in Ostuni grazie alla donazione di una casa da parte della Signora Francesca Buongiorno le Suore Antoniane erigono e si dedicano al servizio dei piccoli nell’asilo infantile; nel giugno del 1948 le Suore a Surano (Le); nello stesso anno le Suore Antoniane ritornano a Guagnano (LE)per dirigere l’Asilo e l’orfanotrofio. Il 26 febbraio 1948 in Brindisi,contrada Casale, si inaugura ufficialmente l’Orfanotrofio femminile, la cui prima pietra era stata posta l’8 maggio 1947, grazie all’impegno di Sr. Elisabetta Strudà. Nel 1950 sono invitate a S. Prospero(PI)una importante parrocchia nei pressi di Navacchio(PI) per occuparsi del catechismo e dirigere l’Asilo Infantile. Svolgono anche per diversi anni il loro servizio a Corvaia(Lu).
4. La Congregazione è riconosciuta di diritto pontificio.
Nell’approssimarsi del cinquantesimo anniversario della fondazione la Congregazione delle Suore Oblate di S. Antonio è riconosciuta di “DIRITTO PONTIFICIO” il 2 febbraio 1954. Il traguardo raggiunto è fondato sulla vitalità delle Suore Antoniane e motivato dall’espandersi oltre che in Puglia anche in Toscana. Tutto questo è stato possibile per il numero e la qualità delle religiose, lo sviluppo delle opere, delle case e per il sostegno degli Arcivescovi e Cardinali e Commissario francescano, lungo i 49 anni dalla fondazione al riconoscimento (1905-1954). Successivamente, il 17 maggio 1962, ottiene il “decreto di lode”dalla Congregazione per i Religiosi.
Il grande impulso espansivo è dovuto anche alla Superiora generale Madre Agnese Poto che ha retto la Congregazione dal 1922 al 1955. Nel 1955 subentra Madre Agostina Adami, colei che dalla cattedra nella scuola media di Navacchio passa alla scrivania del servizio alla Congregazione come Superiora Generale per trasmettere i valori cristiani, religiosi e formativi a tutte le sue Suore. Il suo ministero si conclude nel 1976.
Nel 1955 un nuovo campo di lavoro alle Antoniane è offerto aBozzano(Lucca): la Sig. Filomena Rontani chiama le Suore Antoniane per dirigere l’asilo nido per i figli dei dipendenti dello stabilimento APICE. Nel 1958 le Suore Antoniane vengono chiamate a S. Pierino frazione di Fucecchionella diocesi di S. Miniato a gestire l’asilo “Pio XII” e vi restano fino al 1963. Nel 1959 le Suore sono state chiamate a prendersi cura di circa 400 anziani e dirigere come caposala presso gli “Istituti Riuniti –Umberto Viale di Pisa”. Inoltre: dagli anni 1960 fino al 1984 sono presenti a Marina di Pisa per prendersi cura e guidare i ragazzi bisognosi di sostegno umano e formativo; dal 1950 al 1997 prestano servizio presso l’Episcopio di Brindisi.
Dal 1958 al 1977 presso il “Convitto Nazionale- Vittorio Emanuele ” in Roma. Nel 1965 le Suore Antoniane acquistano una casa in Via F. Corridoni in Pisa per fondare la scuola dell’Infanzia. Le Antoniane nel 1980 sono a Palmi, (RC) presso la Casa “ Maria Castellano collaborando con i Padri Carmelitani; e dal 1981-1996 a Padovapresso la Scuola Missionaria dei Padri Dehoniani. A Brindisi, in Piazza Anime, hanno animato una scuola materna negli anni 1970 per alcuni anni.
Nel 1989, la Dott.ssa Nives Colombini sottoscrive a favore della Congregazione delle Suore Oblate di S. Antonio da Padova un atto di donazione della sua villa posta in Via Bonanno Pisano, 93, in Pisa. Il 27 dicembre 2005, dopo la morte della benefattrice, è inaugurata la “Casa Alloggio Villa Colombini” un luogo di accoglienza per i parenti dei degenti ospedalieri. La struttura per volontà della Dott. Nives Colombini è stata realizzata in memoria dei genitori Dott. Guido e Giuseppina Colombini due medici impegnati nell’ospedale S. Chiara di Pisa proprio in via Bonanno.
Dal 1976 al 1994 il governo della Congregazione è affidato a Madre Giuliana Miccoli donna di fede e di preghiera che nonostante la sua timidezza, all’età di 75 anni si avventura in India per condividere la sua esperienza con le consorelle indiane. La successiva Superiora generale, dal 1994 al 2012, è Madre Crocifissa Trisolini, che avendo avuto esperienza di Segretaria Generale, è agevolata nel servizio, conoscendo molto bene le fraternità e ogni consorella. Per il 2005 organizza le celebrazioni del centenario di fondazione della Congregazione. Nel 2008 concretizza una missione in Africa in coerenza con l’impegno del terzo mandato. Con il Capitolo Generale del 2012 viene eletta Superiora Generale Sr. Bertilla Fumarola, che avvia la revisione delle Costituzioni Generali. Alla fine del primo sessennio, con il Capitolo Generale del 2018 Madre Bertilla è rieletta Superiora Generale per un secondo mandato.
Dal 1991 la Congregazione si è diffusa in India nello stato del Kerala, il 9 marzo 1991: viene benedetta a Kara di Kodungallur, “il primo convento”; nello stesso villaggio il 14 giugno 1994 è inaugurata la “Casa di Formazione” resa operativa con decreto “Congregazione dei Religiosi” del 13 giugno 1996. Qualche anno dopo il Vescovo di Niyttinkara invita le Suore Oblate di S. Antonio in Aryanad, e qui l’8 febbraio 2004 si avvia la costruzione della Scuola “Villa Nazareth” e il convento “Madre Valeria Bavan”.
Nel 2008 le Suore di S. Antonio sono presenti nella Repubblica del Congo a Brazzaville. Inizialmente si provvede alla costruzione e realizzazione della casa di formazione a Dijiri e qualche anno dopo, parte un progetto impegnativo nella frazione di Kintelè, per la costruzione di una sala sartoria, scuola primaria, sala accoglienza dei piccoli (tipo ludoteca) il tutto realizzata gradualmente di anno in anno “quasi aula dopo aula” fino al completamento del tutto.
5. Consistenza attuale della Congregazione.
La Congregazione delle Suore Oblate oggi, conta 107 Suore Italiane, indiane e congolesi e continua a dedicarsi con amore preferenziale ai piccoli, ai giovani, agli orfani, ai poveri, ai malati in un fruttuoso servizio formativo ed educativo nelle scuole dell’Infanzia, nella scuola primaria, nella pastorale parrocchiale e familiare, nelle Residenze sanitarie. In Italia continua a offrire il Servizio Educativo e caritativo nella Scuola Primaria in Brindisi Casale e nella Scuola dell’Infanzia in: Pisa Navacchio, Brindisi Casale; Leverano; S. Pancrazio Salentino. Nella RSSA S. Antonio in Mesagne; nelle case di Riposo a Roma e a Novoli. A prestare servizio di accoglienza a Villa Colombini e Guagnano. Mentre in India e in Congo il servizio rimane costante nelle comunità avviate.
Dallo schematismo emerge che al 31.12.2018, all’ultima Religiosa entrata in Congregazione è assegnato il n. 333. Lo sviluppo può essere colto riportando il numero di ingresso attributo alle Religiose che hanno ricoperto l’incarico di ‘Superiora generale’. Augusta Costanza (Madre Valeria) Succi (fondatrice) n. 1. Agostina (Madre Agnese) Poto n. 5. Ada Ida Giacoma (Madre Agostina) Adami n. 113. Maria (Madre Giuliana) Miccoli n. 85. Giovanna (Madre Maria Crocifissa) Trisolini n. 142. Anna (Madre Bertilla) Fumarola n. 228.
Attuali presenze:
In Italia: BRINDISI- Casa generalizia e Asilo Nido; BRINDISI Comunità educativa, Scuola Primaria Paritaria. Scuola dell’Infanzia. FILETTOLE- Scuola dell’Infanzia Paritaria. GUAGNANO- Casa di riposo per Consorelle anziane; LEVERANO- Scuola dell’Infanzia Paritaria e Sezione Primavera; MESAGNE- RSA “S. Antonio”; NAVACCHIO- Scuola dell’Infanzia Paritaria; NOVOLI -Casa di Riposo; PISA- via F. Corridoni Scuola dell’Infanzia Paritaria. PISA- Casa alloggio Villa Colombini; ROMA- Casa di accoglienza per anziane. S. PANCRAZIO- Scuola dell’Infanzia Paritaria.
In Kerala (India): KARA- Casa di formazione “Padualayam”; KARA – Scuola dell’Infanzia e Orfanotrofio “Santhisadan”; ARIYAND Scuola dell’Infanzia, Scuola Elementare “Villa Nazareth” – THUMBA Animazione delle universitarie.
Nella Repubblica Democratica del Congo (Africa): KINTELE’. Scuola Elementare. DIJIRÌ. Casa di formazione.
6. Scelte formative per la vita religiosa e per la professionalità.
La Formazione occupa un posto prioritario e privilegiato anche per la nostra Congregazione. La Formazione esige e impone percorsi mirati, con programmi e argomenti capaci di irrobustire la vita di ogni religiosa e il servizio da rendere alla comunità e alla chiesa. Il progetto formativo o, altrimenti detto, “Ratio formationis” è il valido e necessario strumento di riferimento. Circa la formazione l’Istituto si è dato un “Piano formativo” per sviluppare il processo educativo della suora. Espone i principi e le norme sulla formazione contenute nella Regola e nelle Costituzioni nonché nei Documenti del Magistero ecclesiale. Ha lo scopo, pertanto, di rinforzare solidità ai principi di base della formazione, garantire unità di contenuti nelle varie fasi educative e di assicurare la fedeltà all’ideale evangelico e ai principi ispiratori della Congregazione per una presenza vitale di missione nella Chiesa e nel mondo. L’itinerario tracciato risente ampiamente della spiritualità di S. Francesco d’Assisi e di S. Antonio da Padova, luminari ispiratori di un processo di conversione continua e di adesione alla volontà di Dio. La ‘ratio’ attualmente in vigore indica anzitutto le “mete della formazione” (prima parte), per precisare “l’identità della suora Oblata di S. Antonio da Padova” (seconda parte), innestando così il processo educativo per assumere “i tratti della nostra formazione” (terza parte), attraverso cui operare il “discernimento” (quarta parte) per la scelta di consacrazione.
Più complesse sono le scelte per acquisire una professionalità attraverso cui intervenire negli ambiti di impegno e di missione della Congregazione. Nel tempo vi è stata continuità con il carisma della Fondatrice che ha curato l’ambito educativo / scolastico rivolto ai ragazzi più indigenti e in difficoltà. La situazione, almeno in Italia, non è più la stessa. Tuttavia emergono altre forma di povertà, anzitutto quella dei valori, per cui l’Istituto sceglie ancora oggi, in Italia, in India e in Africa di operare nell’ambito scolastico. Ma ha scelto anche di farsi carico di altre situazioni legate alle persone anziane e bisognose.
La formazione per questi ambiti richiede non solo competenze specifiche ma professionalità attestata da titoli. Per cui il perseguimento dei titoli di studio è stato costante, come attesta il seguente elenco.
Ambito di Scienze religiose: Diploma triennale. Laurea magistrale. Corso triennale per formatrici alla vita religiosa.
Ambito della formazione: Diploma per insegnamento nella scuola materna. Abilitazione magistrale. Diploma pedagogico sociale. Diploma di Puericultrice. Laurea in Pedagogia.
Ambito della salute: Diploma di infermiera. Laurea in scienze infermieristiche. Diploma di Assistenti geriatriche. Diploma Servizi sociali. Laurea in fisioterapia.
Ambiti diversi: Diploma di taglio e cucito. Patente europea di computer. Laurea in Lingua inglese. Laurea in Letteratura italiana. Laurea in Storia. Laurea in Sociologia delle migrazioni
La sfida dell’interculturalità. Il futuro emergerà dalle scelte che facciamo nell’oggi. Nel nostro Istituto emergono problematiche comuni ad altre Congregazioni religiose femminili, considerando soprattutto la forte disparità tra presenze in Italia e in India e in Africa, connessa con l’andamento vocazionale: molte case in Italia con un andamento numerico decrescente sia come numero che come capacità lavorativa, data l’età delle Religiose, mentre dall’India, soprattutto, ed ora anche dall’Africa giungono in Italia per far fronte alle attività in essere. Vengono fuori immediatamente domande che necessita-no di risposte: Perché in Italia l’Istituto da molti anni non riceve vocazioni? Come possono vivere insieme Sorelle provenienti da culture differenti? Come incarnare il carisma Antoniano in culture diversa da dove è sorto? Dove incrementare le presenze?
La Congregazione sperimenta ormai il processo di internazionalizzazione che pone domande circa la presenza nelle tre nazioni: Italia, Kerala, Congo. Molte Congregazione sono nella nostra stessa situazione e si chiedono se sia giusto far perpetuare la nostra presenza in territorio italiano con le vocazioni provenienti da altre nazioni o non piuttosto armonizzare tutte le presenze, tenendo presente anche il criterio della provenienza vocazionale connesso con l’esigenza di contestualizzare il carisma in altre culture.
Se il futuro è nella mani di Dio, noi abbiamo l’impegno di prepararlo nell’oggi, rispondendo alle di sfide della vita religiosa nell’oggi della Chiesa e del mondo.
11-febbraio 2020
Sr. Bertilla Fumarola
7. Bibliografia.
- GUGLIELMO L., Le Suore Oblate di S. Antonio da Padova. Cenni Storici, 1930.
- GUGLIELMO L., Augusta Costanza Succi nell’Educandato di S. Stefano in Recanati, 1933.
- P. D., Brevi Cenni circa la Fondazione e Sviluppo dell’Istituto delle Suore O. S. A., 1936.
- FELICI I., Le nozze d’oro. dell’Istituto delle Suore Oblate di S. Antonio da Padova, 1956.
- FUMAROLA B., Identità e piano di formazione della Suora “Oblata di S. Antonio di Padova”, 1997.
- TRISOLINI C., Gocce di Rugiada Destinate a Formare un Ruscello. Ritorno alle Fonti, 1997.
- CONGREGAZIONE SUORE OBLATE DI S. ANTONIO, 100 Anni d’amore, 2005.
- DE DONNO C. A., IlCoraggio della Speranza. La Vita e L’opera di Madre Valeria di San Sebastiano, 2006.
- TRISOLINI C. (a cura di), L’Amore al centro del nostro impegno. Lodiamo il Signore per i 100 Anni del nostro Apostolato, 2006.
- ARAKKAL S., La testimonianza di un carisma. La Congregazione “Suore Oblate di S. Antonio di Padova”: dalla fondatrice, Madre Valeria Succi, ad oggi.
(Tesi magistrale in Scienze Religiose. Brindisi), 2019.