La lettera apostolica di papa Francesco a tutti i Consacrati, esorta a “guardare al passato con gratitudine”. Lo sguardo attento alla storia, agli eventi e ai personaggi della famiglia religiosa delle Suore “Oblate di S. Antonio di Padova” è intessuta di luci, ombre, prospettive, scenari, e la presenza di protagonisti luminosi e significativi. Madre Valeria Succi, la Fondatrice, ricca di esperienza e di talenti culturali e umani, nel 1900 si trova a Lecce come insegnante avendo come direttore spirituale un frate minore.Da una ricostruzione storica sappiamo trattasi di P. Eugenio Maria Greco.

Madre Valeria, da Lecce si trasferisce a Brindisi e qui, dopo tante peripezie, il 28 gennaio 1905 riceve il Decreto di Approvazione e di fondazione dell’Istituto, che prende il nome di “Oblate di S. Antonio da Padova”. Lo scopo fondamentale è precisato nel decreto di erezione: “la propria santificazione … e giovare all’umanità con l’insegnamento religioso, morale, civile, letterario e di lavori donneschi”.

Dopo alcuni mesi dell’approvazione, al nascente Istituto si associa una prima giovane della diocesi di Castellaneta che indossa l’abito il 6 maggio 1905. Tuttavia, Madre Valeria è costretta ad affrontare problemi e difficoltà di ogni tipo. Il direttore spirituale, P. Eugenio M. Greco, le ripete spesso: “se la sua opera ha di mira la gloria di Dio, ed è ispirata al bene delle anime, non potrà mancarle il disprezzo e l’umiliazione: pregare e perseverare e soffrire sono questi i segreti per ottenere la vittoria”.

Nel 1908 l’Istituto è costituito solo da due Suore e l’Arcivescovo di Brindisi, Mons. Luigi Morando, fedele alle disposizioni del S. Padre che aveva dato espresso ordine di chiudere tutte le nuove istituzioni, vuole sopprimere l’Istituto. Madre Valeria, sicura della fondazione datata un anno prima del decreto pontificio, insiste oltremodo con l’Arcivescovo Morando. A sua volta, questi, visionato il Decreto, ne parla direttamente al S. S. Pio X, durante la visita per presentare lo stato della sua diocesi. Il Santo Padre, dopo aver ascoltato in silenzio, dice: ”Monsignore, le ha trovate?”. “Sì, beatissimo Padre”, risponde il Vescovo. “E bene– aggiunge il Papa – lascia che vadano avanti. Io le benedico”.

Tornato a Brindisi, l’Arcivescovo Morando rincuora le Suore, raccomandandole come terziarie Francescane al Ministro dei Frati Minori, P. Eugenio M. Greco, ed esprimendo l’auspicio di vedere fiorire, con il loro impegno, l’istruzione catechistica nelle Parrocchie, tanto raccomandata dal S. Padre .

Mons. Tommaso Valeri

Mons. Tommaso Valeri

Nell’agosto del 1910 a reggere l’Arcidiocesi di Brindisi- Ostuni, il S. Pontefice Pio X, invia un figlio di S. Francesco d’Assisi, Mons. Tommaso Valeri dei Frati Minori della Toscana. Al suo arrivo trova quasi agonizzante l’Istituto delle Suore Oblate di S. Antonio da Padova. Tuttavia, ben presto Mons. Valeri, impegnando le risorse del suo zelo apostolico e della sua francescana bontà, risveglia buone vocazioni e favorisce lo sviluppo dell’Istituto. Le raccomandazioni a favore del nuovo Istituto diventano incalzanti nella circolare diretta ai parroci nella quale è precisato: “Sarebbe anche d’immenso vantaggio pel Catechismo, se in tutti i paesi potesse aversi una casa delle Suore Antoniane – Istituzione tutta nostra – e se ne zelate la diffusione, non sarà oggi, né domani, ma col tempo ne vedrete i grandi vantaggi tra i vostri filiani”. Questa circolare produsse i suoi effetti, la presenza e il servizio delle Suore si diffonde in diversi paesi.

Intanto occorre qualcosa in più per il pieno sviluppo dell’Istituzione. Anche a questo provvede Mons. Valeri. Perché le Suore progrediscano nella pietà e nello zelo francescano e abbiano una legislazione rispondente ai loro bisogni spirituali e morali, l’Arcivescovo nomina Commissario per le Antoniane, il frate minore M. R. P. Giovanni De Giorgi, ex Ministro Provinciale. A lui affida la cura e la vigilanza delle Oblate di S. Antonio, sempre più numerose, e il delicato incarico di compilare le nuove Costituzioni. Il 10 febbraio 1915 l’Arcivescovo Mons. Valeri emana – ad experimentum – il Decreto di Approvazione della Regola, accolta dalle Suore con venerazione e gratitudine, quale attestato non dubbio di protezione e di incoraggiamento da parte dell’Arcivescovo.

Padre Eugenio M. Greco

Padre Eugenio M. Greco

A partire da questa data si riordinano, dando un preciso obiettive, le diverse case che danno un nuovo aspetto all’Istituto delle Antoniane. L’anno successivo, come segno di benevolenza, il Ministro Generale dei Frati Minori, il Rev.mo P. Serafino Cimino, aggrega all’Ordine Serafico l’Istituzione delle Oblate Antoniane. Il diploma di aggregazione, del 12 gennaio 1916, è da ritenersi un grande dono attenuto attraverso il Ministro provinciale, P. Eugenio M. Greco, da considerare il grande benefattore delle Antoniane.

Dopo la morte della Fondatrice, la presenza premurosa e costante porta Mons. Valeri a nominare, nel 1922, come commissario P. Giovanni De Giorgi accanto alla Superiora Generale Madre Agnese Poto. Il cammino spirituale e apostolico delle Antoniane è così costantemente accompagnato dall’Arcivescovo Valeri e dai confratelli francescani. Infine, l’Arcivescovo Valeri e il Commissario P. Eugenio M. Greco nel 1927 autorizzano le Suore a mettersi a disposizione del Card. Pietro Maffi della diocesi di Pisa. Il02-02-1954 la Congregazione divenne di Diritto Pontificio.