La Congregazione “Suore Oblate di S. Antonio da Padova” nasce nella Diocesi di Brindisi per ispirazione dello Spirito, grazie alla disponibilità di Madre Valeria Succi di Cesenatico (Forlì).

Nel 1900, la maestra Augusta Costanza Succi, ricca di esperienza, si trova a Lecce come insegnante presso il Conservatorio S. Sebastiano. L’esperienza con bambine e fanciulle disagiate la spingono a seguire lo stile di S. Francesco per dare vita a una nuova famiglia religiosa. Dopo poco, si trasferisce a Brindisi dove, grazie alla benevolenza del Vescovo diocesanoMons. Tommaso Palmieri, in data 28 gennaio 1905, riceve il Decreto di Approvazione e di Fondazione dell’Istituto che prende il nome di “Oblate di S. Antonio di Padova” con lo scopo precisato nel decreto di erezione: “giovare all’umanità con l’insegnamento religioso, morale, civile, letterario e di lavori donneschi”. In questa circostanza, Costanza Succi prende il nome di Sr. Valeria di S. Sebastiano.

Sr. Valeria abbraccia l’ideale di S. Francesco e si affida alla protezione di S. Antonio di Padova.

Il cammino della nuova Istituzione è in salita ma non mancano ostacoli.

Infatti, nel 1908 il nuovo Vescovo di Brindisi Mons. Luigi Morando, vuole sopprimere le Oblate per mancanza di vocazioni e, per questo si reca a Roma da Pio X. Il Santo Papa del Catechismo, dopo aver riflettuto consegna all’arcivescovo brindisino la benefica sentenza: “lascia che le Suore Antoniane vadano avanti, io le benedico”.

Nel 1907, le Suore Antoniane si trasferiscono a S. Pancrazio Salentino (BR) dove Sr. Valeria ha superato il concorso di maestra e ha ottenuto un anno di insegnamento. Nel 1910, la permanenza delle Suore in questa cittadina, è consolidata grazie anche alle premure di Don Riccardo Lacarra, denominato dalle Suore “il nostro Padre benefico”.

Nello stesso anno, la Divina provvidenza predispone per la diocesi di Brindisi l’Arcivescovo Mons. Tommaso Valeri dei frati minori della Toscana. Questo figlio di S. Francesco dà un nuovo impulso e una nuova vita all’Istituto delle Oblate di S. Antonio aprendo nuove case, incoraggiando le vocazioni e raccomandando ai parroci e a tutti di agevolare il progresso dell’Istituzione.

Il 4 novembre 1913, Mons. Valeri, incoraggia e benedice l’apertura di una seconda casa a Guagnano (LE) per le Suore, con annessi: “l’Educatorio infantile” e la scuola per giovanette, diretta dalla fondatrice.

Il 17 novembre 1915, per volere dello stesso Arcivescovo Mons. Valeri, si apre una terza casa a Leverano (Lecce) con i mezzi finanziari che lo stesso ha ricevuto e che offre alle Suore Antoniane per il funzionamento dell’asilo infantile.

“L’Arcivescovo delle Antoniane” sollecita con una circolare i parroci della diocesi e scrive: “sarebbe di immenso giovamento per il catechismo se in tutti i paesi si potesse avere una casa delle Antoniane, Istituzione tutta nostra; e se ne zelerete la diffusione, non sarà oggi né domani, ma ne vedrete presto grandi vantaggi tra i vostri figli”.

A Sandonaci, il parroco Don Carmelo Briganti mette in opera tutto il suo zelo pastorale perché nella sua parrocchia non manchino le Suore Oblate Antoniane e nel 1918 si apre una quarta casa.

L’11 gennaio 1921, si apre una quinta casa a Mesagne e qui le “buone Suore Antoniane oltre al catechismo nelle parrocchie, sono impegnate con l’Asilo Infantile e la scuola di lavoro. Le Suore Antoniane con amore pastorale si dedicano alla formazione dei fanciulli con l’insegnamento del catechismo. L’opera delle Antoniane fruttifica con successo ma il flagello della prima guerra mondiale coinvolge e crea disagi di ogni tipo. Nel 1922 le Suore vengono allontanate da Sandonaci e da Guagnano, ma nello stesso anno vengono chiamate a Brindisi per l’assistenza agli orfani di guerra.

Sr. Valeria quando seppe dell’allontanamento delle Suore da Guagnano, provò una forte scossa emotiva che la portò ad ammalarsi. Morì il 22 maggio 1922, in Mesagne in età di 76 anni, circondata dalle cure premurose delle sue figlie, tra le preghiere lacrimanti di tante giovani Suore.

Dopo la morte di Madre Valeria, viene destinata a reggere l’Istituto delle Oblate Sr. Agnese già Vicaria Generale.

Nell’ottobre del 1924 le Oblate sono chiamate a Torre S. Susanna nella diocesi di Oria per occuparsi di un Ricovero di Mendicità e dell’Asilo Infantile.

L’1 novembre 1926 l’Arcivescovo Mons. Valeri chiama le Suore in Ostuni per il servizio economico del Seminario.

Nello stesso anno, a Navacchio (Pisa) una giovane novizia da’ testimonianza della Congregazione delle Suore Oblate formata da Suore umili, modeste, ricche solo della povertà francescana, abbandonate alla Provvidenza del cielo, alla protezione del Taumaturgo di Padova.

Don Francesco Bartolini parroco di Navacchio sostenuto dal Card. Pietro Maffi, con sollecitudine procede con le pratiche necessarie per avere le Oblate a Navacchio.

Così, nel 1927 le Suore Antoniane arrivano a Navacchio, accolte con festa dal parroco e dal popolo. In poco tempo riescono a dare testimonianza evangelica convincente grazie all’aperture dell’asilo infantile, del doposcuola e la scuola del lavoro.

A Navacchio una frazione del Comune di Cascina le Suore Antoniane con l’attivazione dell’asilo Infantile, del dopo -scuola, della scuola di lavoro.

Della loro presenza e del loro servizio è informata anche Sua Maestà la Regina d’Italia che risiede nella tenuta di S. Rossore (PI).

L’Augusta Regina Elena apprezza e considera un bene la missione educativa a favore dei fanciulli e, incoraggia l’opera delle Suore offrendo loro 300 lire all’anno. Le Suore come segno di gratitudine, di stima e affetto offrono alla Regina Elena una tovaglietta da loro ricamata per la Chiesa di S. Rossore. Oltre ai Sovrani d’Italia, è da iscriversi tra i benefattori delle Antoniane anche il Card. Pietro Maffi.

Nel 1929, lo stesso Cardinale, le richiede anche per Filettole e il 9 marzo 1930 viene inaugurata in questa cittadina una nuova casa.

Mons. Valeri con il Decreto emanato il 26 ottobre 1929 istituisce il Consiglio Generale della Congregazione delle Suore Oblate che deve essere composto: dalla Madre Generale, dalla Vicaria Generale e da quattro consigliere.

Nell’ottobre del 1934, su invito di S. E. Mons. Valeri le Suore Antoniane ritornano a Brindisi per aprire una nuova casa e dirigere l’asilo infantile comunale in Contrada Casale.

Sempre nella stesa contrada Casale l’8 maggio 1947 grazie all’impegno di Sr. Elisabetta Sturdà è posta la prima pietra per avviare un progetto caritativo eccellente: l’asilo infantile e  la scuola elementare. Infine il 26 febbraio 1950 si inaugura ufficialmente l’orfanotrofio femminile.

Nel 1935 viene affidato alle Antoniane l’asilo infantile nella città di Cellino San Marco.

Nel 1937 le Suore Antoniane arrivano a Tuturano per occuparsi dell’Asilo Infantile, della scuola di lavoro, e della Gioventù femminile di azione cattolica.

Nel 1943 in piena guerra, le Suore Antoniane sono accolte a Novoli (LE) e tra mille difficoltà aprono l’asilo e attivano il doposcuola.

Nel giugno del 1948 le Suore sono anche a Surano (Lecce) diocesi di Otranto per dedicarsi all’Asilo e al laboratorio.

Le vie del Signore non sono le nostre vie, così nel 1948 le Suore Antoniane ritornano a Guagnano per dirigere l’Asilo e l’orfanotrofio al posto delle Suore Francescane dell’Immacolata.

 

IN TERRA TOSCANA

Non solo in Puglia le Suore Oblate si sono rese disponibile in diverse parrocchie e paesi, ma anche in Toscana sono apprezzate per spiritualità e servizio.

Nel 1933 le Suore Antoniane sono chiamate a Calcinaia(PI) a dirigere l’asilo nella casa del venerabile “Ludovico Coccapani”.

NEL 1946 eccole a Molina di Quosa per dedicarsi all’asilo, all’Azione Cattolica, alla scuola di lavoro, e al Doposcuola del CIF.

Nel 1950 sono invitate a S. Prospero una importante parrocchia nei pressi di Navacchio (PI) per occuparsi del catechismo e dirigere l’Asilo Infantile.

Le Suore Antoniane svolgono per diversi anni il loro servizio a Corvaia in provincia di Lucca e a Calci (PI)

Nel 1955 mentre si celebra il 50°di fondazione per le Suore Antoniane un nuovo campo di lavoro le viene offerto a Bozzano (Lucca) per dirigere l’asilo nido per i figli dei dipendenti dello stabilimento APICE.

In seguito Suore sono state chiamate a Pisa a dirigere i vari reparti dell’ospizio per anziani invia Garibaldi e, a Marina di Pisa a guidare i ragazzi bisognosi di sostegno umano e formativo.

LA CONGREGAZIONE

L’impegno, la responsabilità e il sostegno degli Arcivescovi e Cardinali e Commissario francescano si è prolungata nel tempo per circa 49 anni (1905/1954)

Infatti il 2 febbraio 1954 la Congregazione delle Suore Oblate di S. Antonio è riconosciuta di DIRITTO PONTIFICIO.

L’11 Aprile 1955 ottiene il Riconoscimento della PERSONALITA’ GIURIDICA.

 

Il 17 Maggio 1962 ottiene il DECRETO DI LODE pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Nel 1965 le Suore Antoniane acquistano una casa in Via F. Corridoni in Pisa dove è attiva ancora oggi una scuola dell’Infanzia.

Nel 1989, la Dott.ssa Nives Colombini sottoscrive a favore della Congregazione delle Suore Oblate di S. Antonio da Padova un atto di donazione della sua villa posta in Via Bonanno Pisano,93- Pisa

Il 27 dicembre 1905 dopo la morte della benefattrice viene inaugurata la casa alloggio ”Villa Colombini” un luogo di accoglienza per i parenti dei degenti ospedalieri.

La struttura per volontà della Dott. Nives Colombini è stata realizzata in memoria dei genitori Dott. Guido e Giuseppina Colombini due medici impegnati nell’ospedale S. Chiara di Pisa proprio in via Bonanno.

Dal 1991 la Congregazione si è diffusa in India nello stato del Kerala, e dal 2008 è presente nella Repubblica del Congo a Brazzaville. La Congregazione delle Suore Oblate conta 107 Suore Italiane, indiane e congolesi e continua a dedicarsi con amore preferenziale ai piccoli, ai giovani, agli orfani, ai poveri, ai malati in un fruttuoso servizio formativo ed educativo nelle scuole dell’Infanzia, nella scuola primaria, nella pastorale parrocchiale La Congregazione delle Suore Oblate è stata guidata i primi 17 anni da Madre VALERIA Succi Fondatrice.

Dal 1922 al 1955 da Madre Agnese Poto che dà un grande impulso espansivo alla Congregazione.

Nel 1955 subentra Madre Agostina Adami, colei che dalla cattedra nella scuola media di Navacchio passa alla scrivania del servizio alla Congregazione come Superiora Generale per trasmettere i valori cristiani, religiosi e formativi a tutte le sue Suore fino al 1976.

Dal 1976 al 1994 il governo della Congregazione è affidato a Madre Giuliana Miccoli donna di fede e di preghiera che nonostante la sua timidezza, all’età di 75 anni si avventura in India per condividere la sua esperienza con le consorelle indiane.

Dal 1994 al 2012 a reggere le sorti delle Antoniane è chiamata Madre Crocifissa Trisolini, la sua esperienza di Segretaria Generale hanno agevolato il suo servizio, in quanto conosceva molto bene le fraternità e ogni consorella. Nel 2008 concretizza una missione in Africa in coerenza con l’impegno del terzo mandato.

Con il Capitolo Generale del 2012 viene eletta Superiora Generale Sr. Bertilla Fumarola, da Pisa a gennaio del 2013 si trasferisce a Brindisi prendersi cura insieme al Consiglio Generale di tutta la Congregazione.

Alla fine del primo sessennio, con il Capitolo Generale del 2018 Madre Bertilla è rieletta Superiora Generale per un secondo mandato.

Affidiamo alla Mamma celeste e al Santo di Padova ogni religiosa Oblata di S. Antonio di Padova il servizio educativo e caritativo delle stesse; ogni alunno di qualsiasi età, ogni anziano o ammalato di ogni fraternità.