SAN PANCRAZIO SALENTINO

 

 

La comunità religiosa di S. Pancrazio Salentino, è stata la seconda residenza ufficiale della Congregazione delle Suore Oblate di S. Antonio di Padova. Proprio in quella località giunse benevola e provvidenziale nel 1906 la benedizione del S. Padre Papa Pio X alle Suore Oblate di S. Antonio da Padova “ebbene, lasci che vadano avanti…io le benedico” disposizioni consegnate a Mons. Morandi, che portò subito i suoi benefici. Infatti in quello stesso anno si verificò una nuova situazione che cambiò completamente le sorti dell’Istituto. Il Sindaco di S. Pancrazio Salentino vide la necessità di impegnare una nuova maestra alla scuola del paese per il numero crescente degli alunni. Il Primo Cittadino, con procedura legale, ottenuto il consenso del Consiglio Provinciale Scolastico, affidò l’incarico alla maestra Sr. Valeria Succi. L’insegnamento ebbe inizio con il 1°gennaio 1907.

Nel corso della sua permanenza in S. Pancrazio, Sr. Valeria portò con se la consorella Sr. Francesca Chisena e venne in contatto con l’Arciprete Riccardo Lacarra, il quale impressionato dalla cultura, dalla volontà determinata e dai nobili intenti della Suora si impegnò a non farle mancare gli opportuni consigli e si rese disponibile per ogni esigenza.

La prima abitazione delle Suore, un tugurio umido e semibuio, formato da due soli locali sprovvisti di tutto, persino degli infissi, tugurio in cui coloro che avevano lasciato tutto per seguire Cristo, come aveva fatto Francesco, pregavano e lavoravano fino a notte inoltrata, al lume di una candela, perché il petrolio era un lusso per loro.

L’umile e povera casa di S. Pancrazio era talmente piccola che fu paragonata alla grotta dove nacque Gesù definita, ben a ragione, “culla e Betlem dell’Istituto”.

Don Lacarra provvide personalmente alla pigione delle due stanze, chiedendo di ricambiare con l’insegnamento del catechismo in parrocchia e l’assistenza agli anziani.

A San Pancrazio, la Fondatrice, impartiva anche lezioni di Inglese, di Francese e di musica, e Sr. Francesca, insegnava cucito e ricamo, nello stesso paese nacque la Prima Regola e fu studiato il modello dell’abito.

Nel 1910 quando le Suore aumentarono di numero, venne aperto l’asilo infantile in via Regina Elena e l’Arciprete Lacarra, offrì il suo aiuto alla Succi e alle sue sorelle perché realizzassero “quell’apostolato di bene in vista del quale avevano sofferto e pazientato.” Sotto lo stesso tetto ebbero la gioia di avere Gesù Sacramentato e grazie a questa presenza, si sentirono piene di gioia e pronte ad affrontare tutte le difficoltà della vita.

Dopo innumerevoli sacrifici, nel 1920 la casa fu sopraelevata e fornita degli impianti necessari richiesti per meglio esplicare il loro servizio educativo e formativo a pro dei bambini e delle preadolescenti.

Monsignor Lacarra, soddisfatto per la poro opera, fu per le Suore l’uomo mandato dalla Provvidenza e, finché visse, le sostenne materialmente, moralmente e spiritualmente.

A San Pancrazio, malgrado i disagi propri della povertà, come riferiva la stessa Fondatrice all’ Arcivescovo di Brindisi, Monsignor Valeri il 23 Febbraio del 1920, si godeva “pace, armonia e vita religiosa”.

Col passare degli anni l’Istituto delle Suore Antoniane, contrassegnato dallo spirito evangelico, divenne per tutto il paese un faro di luce e un punto di riferimento dal momento che le giovani sorelle, povere di beni materiali, erano ricche di amore di Dio e ricolme di quel sano entusiasmo e di quella fede genuina, che è capace di spostare le montagne …

Per andare incontro alle esigenze dei tempi, quella prima casa della Congregazione che racchiuse e custodì i certificati di nascita, con il passare del tempo si ampliò fu modificata e trasformata per le opere educative, caritative ed apostoliche, che ancora oggi si svolgono ed offrono un servizio sempre più qualificato per la gloria di Dio e il bene dei fratelli.

Oggi la comunità religiosa di S.Pancrazio continua il servizio educativo nella scuola dell’Infanzia e si prodiga nella pastorale parrocchiale con l’insegnamento del catechismo, la visita e la comunione  agli ammalati e anziani.