“ …..Quando a Colui ch’a tanto ben sortillo
Piacque di trarlo suso a mercede
Ch’el meritò nel suo farsi pusillo,
a’ frati suoi, si come giusta rede,
raccomandò la donna sua più cara,
e comandò che l’amassero a fede;
e del suo grembo l’anima preclara
mover si volle, tornando al suo regno,
e al suo corpo non volle altra bara”
Divina Commedia Canto XI Paradiso

 

LE SUORE ANTONIANE A LEVERANO

Cenni storici di un umile e costante servizio.

Di Suor Beniamina Sisto

 


Nella storia della Congregazione delle Suore Oblate di Sant’Antonio di Padova, l’apertura di una nuova casa in Leverano (Lecce), risale al 1915, dieci anni dopo il decreto di Fondazione. E’ la terza in ordine cronologico, dopo S. Pancrazio Sal. (1910) e Guagnano (1913). Fu aperta per volontà dell’Arcivescovo Mons. Tommaso Valeri che aveva ricevuto con testamento alcuni beni dalla Signora Maria Tamiride Tramacere, generosa benefattrice leveranese, con lo scopo di destinarli appunto ad opere benefiche. Il Pastore della diocesi brindisina, premuroso e attento ai bisogni del tempo, ritenne opportuno dotare il paese di un asilo infantile e di una scuola di lavoro, affidandone l’incarico alle Suore Antoniane. Non solo, poiché in quell’epoca l’Istituto non era riconosciuto civilmente e non poteva acquisire beni, volle con testamento lasciare l’immobile come proprietà alle suore, preoccupandosi anche che fossero consegnate loro alcune cartelle del Debito Pubblico, affinché potessero pagare i diritti di successione (cfr. “Nozze D’oro” pag. 47).

Nel 1915 le Suore Antoniane erano circa una decina e la Madre Fondatrice Suor Valeria Succi ha certamente partecipato alla solenne inaugurazione della casa, posta in via dei Greci (sotto l’orologio), avvenuta il giorno 17 novembre. Possiamo solo immaginare la gioia della Fondatrice, che finalmente, dopo tante lunghe attese, vedeva riconosciuta la sua opera e la bontà delle sue intenzioni. Nel suo pellegrinare da un paese all’altro del Salento aveva toccato con mano le povertà di vario genere che affliggevano la popolazione agli inizi del Novecento e desiderava donare il suo contributo di cultura e umanità, proprio attraverso l’azione educativa delle sue Suore.

Ma grande dev’essere stata anche la soddisfazione dell’ Arcivescovo francescano che vedeva le Suore Antoniane operare nelle parrocchie accanto ai sacerdoti, per catechizzare i fanciulli, per educare la gioventù secondo i principi e promuovere socialmente la povera gente (e di poveri ce n’erano veramente tanti!).

L’edificio di Via dei Greci, (proprio accanto alla torre dell’orologio) con un lato che si affaccia in Piazza Roma, centro della vita citta- dina, è a pochi metri dalla Chiesa Madre, unica parrocchia allora in Leverano e risultava in una posizione veramente felice.

AI piano terra vi erano due grandi sale che accoglievano i bambini dell’asilo e attraverso una scala interna al giardino, si accedeva all’abitazione delle Suore, posta al primo piano, dove vi era pure una piccola cappella, ben curata e frequentata. Nelle sale a pian ter- reno si svolgevano, naturalmente, anche altre attività: scuola di ricamo, insegnamento catechistico, incontri formativi. In questi anni di permanenza in Leverano ho potuto ascoltare delle brevi, ma interessanti testimonianze. Ricordo i volti e le parole di don Antonio Zecca e di Don Salvatore Vantaggiato, entrambi morti di recente, i quali hanno conosciuto e frequentato le suore nei primi anni della loro attività in via dei Greci.

(Don Antonio Zecca lo ritroveremo più avanti come protagonista nel passaggio delle religiose da via dei Greci in via della Libertà).

Dalla testimonianza di alcune signore leveranesi: Donadei Concetta (sposata Martina), Galignano Anna e altre, ho appreso che nell’edificio di via dei Greci si tenevano i ritiri mensili per le Assistenti di Azione Cattolica, guidati da Don Vito Dell’Anna e da altri sacerdoti diocesani.

I vari gruppi di Gioventù Femminile si ritrovavano dalle Suore per gli incontri settimanali, per pregare e programmare le attività parrocchiali.

Recentemente ho anche raccolto la testimonianza di Don Giuseppe Paladini, parroco per molti anni sia nella chiesa Madre, sia nella Chiesa Madonna della Consolazione, eretta a chiesa parrocchiale nel 1957. Don Giuseppe Paladini nato a Leverano il 18/07/1916 è l’ultimo dei sacerdoti consacrato da Mons. T. Valeri (28/06/1942) e ricorda che le suore Antoniane lo hanno preparato alla Prima Comunione, insieme a un folto gruppo di coetanei; negli ultimi tre giorni di preparazione immediata, fu preso in cura da una suora in particolare. Probabilmente si trattava di Suor Gemma D’Amanzo, prima Superiora della Comunità di Leverano. Negli anni di semina- rio ad Ostuni, dove pure operavano le Antoniane nell’Ufficio di Economato, quando ritornava al paese, il nostro testimone si recava spesso dalle Suore con gli altri seminaristi, per pregare, ma anche per momenti di sana distensione dopo gli studi. Lo stesso Mons. Valeri utilizzava gli spazi della casa in Via Dei Greci per incontrare i sacerdoti della zona, i seminaristi, i fedeli laici. Nelle sue visite pastorali mai tralasciava di incontrare le sue Suore, per sostenerle, incoraggiarle e correggerle, se necessario. In pratica, tutti gli aspetti organizzativi, formativi e anche momenti di festa della comunità parrocchiale erano vissuti dalle Suore e con le suore. Questi i ricordi struggenti e intensi di Don Giuseppe.

Quante generazioni di bambini, ragazze e giovani donne sono state educate dalle suore Antoniane negli anni che vanno dal 1915 al 1945! E quanto bene hanno ricevuto le suore dal paese di Leverano! Tutt’ora se ne ascoltano gli echi. Quanti eventi dolorosi e lieti saranno stati condivisi .E quante speranze saranno state colti- vate in quelle stanze disadorne ma ricche di francescana semplicità e di tanta fede.

Prima di passare ad esaminare il secondo tempo dell’opera delle Suore Antoniane in Leverano, credo sia opportuno ricordare che proprio la casa in Via Dei Greci fu la prima sede del Noviziato (trasferito poi in Toscana dopo il 1927) e che fin dall’inizio rise- dette in essa la maestra designata da Mons. Valeri, Suor Agnese Poto, divenuto poi Superiora Generale dopo la morte della Fondatrice ( 1922).

Un altro fatto degno di nota è la presenza di Suor Francesca Chisena, prima “figlia” di Madre Valeria e primo “Virgulto” della Famiglia delle Suore Antoniane ( cfr. “ nozze d’oro” pag. 28).

Geroloma Chisena era della diocesi di Castellaneta e vestì l’abito delle Suore Oblate di Sant’Antonio il 6/5/1905, nella Cappella dell’Episcopio, prendendo il nome suggestivo di Suor Francesca del Sangue Sparso. Mons. S. Palmieri incaricò della cerimonia Mons. Paolo Epifani Vicario Generale. La Fondatrice pianse di gioia, in quel giorno, e aprì l’animo alla speranza. Era il segno visibile del divino compiacimento una figlia nella quale trasfondere il proprio spirito! (crf. “nozze d’oro” pag.28) . E’ lei che ha condiviso con Madre Valeria, più di tutte le altre suore, le povertà, i disagi, le umiliazioni, i rifiuti, gli spostamenti dei primi anni, sempre fedele, perseverante nella preghiera, semplice e generosa nei servizi. Non ha svolto compiti di rilievo Suor Francesca, ma ha edificato tutti, anche Mons. Valeri per il suo incondizionato amore per l’Istituto e la sua perseverante fedeltà nei momenti difficili… Non sappiamo, quando suor Francesca sia arrivata a Leverano, ma dalle testimonianze raccolte sappiamo che ha operato diversi anni nella scuola di lavoro e ha distribuito serenità e consigli un po’ a tutti. Si è spenta serenamente il 6 aprile 1941, amata e ricordata da molti benefattori leveranesi. Il rito funebre è stato celebrato nella Chiesa Madre dall’Arciprete don Giuseppe Miglietta e partecipato dai fedeli, dalle consorelle e dai diversi sacerdoti che la conoscevano.

Le sue spoglie riposano nella Cappella dell’Istituto edificato in tempi più recenti, nel cimitero del paese.

Credo sia opportuno ricordare che nello stesso cimitero di Leverano riposano, in attesa di Resurrezione, i resti mortali di Suor Angelica Pulli m. il 27/04/1959; Suor Beatrice Giordano m. 11/06/1966; Suor Anna Marulli 9/12/1985; Suor Clara Leomanni m. ea Suor M. Elisa Spagnolo m.5/02/1993.

Nella stessa cappella è sepolta anche la signora Maria Tamiriade Tramacere prima benefattrice delle Suore Antoniane.