Madre VALERIA Succi, la santa della porta accanto.

L’Esortazione apostolica di papa Francesco, Gaudete et Exsultate(GE), precisa che l’obbiettivo del documento è ”la chiamata alla santità” da incarnare nella realtà del nostro tempo, con le sue sfide e le sue opportunità (GE 2). In questo contesto, mi piace collocare l’esperienza di vita di Madre Valeria Succi, Fondatrice delle “Suore Oblate di S. Antonio da Padova”.

Cenni biografici.

Augusta Costanza Succi nasce a Cesenatico (Forlì) il 18 dicembre 1864 . A 23 anni consegue la “Patente normale di grado preparatorio” riportando il massimo del punteggio. Da subito insegna nella scuola femminile e, per condotta eccellente, capacità e diligenza, è nominata direttrice “degna di vero encomio”. Nel 1900 la ritroviamo a Lecce nel Conservatorio di S. Sebastiano, collaboratrice delle Suore Margheritine che accolgono fanciulle e ragazze orfane o degradate, deviate e seviziate, e qui Augusta Succi, in forza del suo operato, riscuote congratulazioni e compiacimento anche da parte delle autorità scolastiche. Le Suore Margheritine la convincono ad indossare lo stesso loro abito, solo per apparire innanzi al pubblico come insegnante Suora della stessa Congregazione. Per questo prende il nome di Sr. Valeria di S. Sebastiano: nome che conservò quando divenne Fondatrice delle Suore Oblate di S. Antonio di Padova, Istituzione approvata con decreto diocesano il 28 gennaio 1905 dal Vescovo di Brindisi Mons. Salvatore Palmieri. L’Istituzione di Sr. Valeria viene riconosciuta nel 1954 di diritto pontificio, ed oggi continua ad operare nella chiesa e nella società promuovendo la vita fraterna e il servizio educativo e caritativo in Italia, in India e in Africa.

L’itinerario di santità di Madre Valeria.


L’esperienza di Sr. Valeria Succi, intrepida e determinata per compiti, responsabilità e carisma, ha come bussola e lucerna costante “la fede”; come itinerario spirituale la preghiera e il silenzio, come qualità la sofferenza e la pazienza; costantemente protesa verso il Dio e verso il prossimo. Madre Valeria, non crea opere grandiose, ma mette a frutto la tenerezza materna, l’abilità e la competenza formativa ed educativa. I molti tratti della vita di Madre Valeria Succi restano pagine di valida testimonianza e di coerenza di un itinerario di santità

Madre Valeria ha realizzato il progetto di Dio su di sé attraverso un percorso semplice, autentico e normale. Papa Francesco afferma che questa è la “santità della porta accanto”, una santità alla portata di tutti, fatta di piccoli gesti. Una santità realizzata attraverso un percorso saggio, fatto di scelte e azioni quotidiane: accoglienza delle orfane, condivisione di vita, opere di redenzione di recupero Madre Valeria, maestra di vita per piccoli e grandi, si poneva in ascolto del Divin Maestro e quale alunna zelante accoglie gli insegnamenti di Gesù che le sussurrava prima di formarti nel grembo di tua madre ti ho scelta “per essere santa e immacolata nell’amore” (cf Ef 1,42).

La nostra Madre fondatrice si è resa disponibile a Dio, ha fatto spazio allo Spirito Santo, ha saputo accogliere e far fruttificare i doni a lei elargiti: l’amore, la gioia, la pace, la pazienza, la benevolenza, la bontà, la fedeltà, la mitezza, il dominio di sé … Madre Valeria ha saputo custodire i doni dello Spirito mediante la Preghiera, l’Eucarestia la Parola di Dio, i Sacramenti. Con questi mezzi la Fondatrice riusciva a conservare la pace, la serenità, l’abbandono; riusciva ad affrontare problemi, fatiche, incomprensioni, calunnie, ad accaparrarsi da Gesù la beatitudine dei forti: “beati voi quando vi insulteranno e vi perseguiteranno …rallegratevi ed esultatepoiché grande è la vostra ricompensa nei cieli”. Madre Valeria è beata perché possedeva un cuore puro, attento e aperto alla costante novità del Signore, alle esigenze dei fratelli e sorelle più fragili, perché ha saputo condividere la vita con i più bisognosi (cf. GE 70).

Madre Valeria, la santa della porta accanto.

Madre Valeria è “santa della porta accanto”, perché umile, mite, capace di sopportare i difetti altrui e di non stupirsi delle loro debolezze, delle fragilità, del loro peccato (cf. GE 72).

Alla fame e sete di giustizia che a molti pare insaziabile, Madre Valeria si impegna a cercare la giustizia per i deboli e i poveri; a offrire agli stessi, tenerezza materna, attenzione e ogni premura (cf. GE 79).

Madre Valeria ha vissuto il Carisma come dono, ha accolto con amore e profonda umanità ogni sorella.

Anche noi, come Madre Valeria, rivolgiamo lo sguardo a S. Antonio di Padova per procedere sulla via della santità.  Come insegna papa Francesco, guardiamo a Maria, che ha vissuto le Beatitudini di Gesù in modo mirabile. “Lei che ci segue con amore, quando cadiamo ci porta in braccio senza giudicarci” (cf. GE 176).