MADRE M. AGOSTINA (Ada Giacoma Adami)

Superiora Generale dal 1955 al 1976

 

Ada, Ida, Giacomina Adami nata a Pisa il 27 novembre del 1902. La sua infanzia e la sua fanciullezza sono vissute con serenità e con amorevolezza. La giovane è dotata di grazia, intelligenza e voglia di “sapere” consegue la laurea in lettera distinguendosi come la prima donna in assoluto, laureata nel comune di residenza, Cascina PI.

Grazie all’abilitazione all’ insegnamento nella scuola media la professoressa Adami è chiamata ad insegnare nella scuola media femminile “S. Antonio di Padova” . La scuola è gestita dalle Suore Obalte di S.Antonio, ed è avviata per volontà di Madre Agnese allo scopo di tutelare le fanciulle del territorio cascinese con sede in Navacchio. La Professoressa Adami, a contatto con le alunne della scuola media e nel clima e respiro del Carisma delle Antoniane, si sente coinvolta nella spiritualità e vita di preghiera delle Suore che accolgono bambine povere e orfane e si dedicano con passione al servizio educativo e caritativo. Condivide con le Suore Antoniane residenti in Navacchio la difficile esperienza della II Guerra mondiale, e che tra l’altro costringe le religiose ad abbandonare il convento e a cercare riparo a Calci tra i monti pisani.

La Professoressa Adami il 26 gennaio del 1946 indossa l’abito delle Suore Oblate e prende il nome di Sr. Maria Agostina. Gradualmente grazie alle sue eccezionali qualità le viene affidato il compito di Maestra delle Novizie, dopo poco l’incarico di Consigliera Generale e,  nel 1955 è nominata Superiora Generale della Congregazione delle Suore Oblate.

Madre Agostina, pur nella sua apparente severità, col suo tipico modo di fare, riesce ad aprire il cuore a tutti riservando le sue tenerezze alle più fragili e facendo suoi i problemi e le preoccupazioni altrui, fondendo mirabilmente l’umano col divino, la sapienza terrena con la scienza dei Santi.

Il suo compito di Responsabilità come Superiora Generale viene interrotto il 12 novembre 1975 per gravi motivi di salute. Madre Agostina colpita da ictus celebrale è costretta  a rimanere a letto per ben sei anni, incapace di agire, di muoversi e di parlare. Eppure la saggia Madre continua a offrire a coloro che l’avvicinano messaggi eloquenti di amore riconoscente, di gratitudine di fedeltà e di amore.

Il 10 novembre 1981 finalmente può abbandonare il letto della sofferenza e muoversi spedita e agile per la patria celeste, recupera la parola e si appropria del nuovo linguaggio celeste, per lodare, inneggiare, partecipare alla liturgia dei santi insieme a Madre Valeria e alle consorelle defunte.