Invitate dal Carmelitano Padre Elia Biscosi, membro a vita della Congregazione della Carità, le suore arrivarono a Torre il 3 Ottobre 1924 e, come altrove, si misero subito in azione occupandosi delle ragazze del laboratorio del ricamo, dell’ insegnamento del catechismo, dell’ Azione Cattolica e soprattutto dell’ Ospizio dei vecchi inabili e dell’ annesso ambulatorio.

Ben presto l’ opera di assistenza si estese a una moltitudine di poveri e ai soldati che, durante la seconda guerra mondiale, se ne tornavano in Patria, esausti, febbricitanti, feriti o mutilati. Pertanto nell’ Ospizio fu allestita anche un’ infermeria, e le Suore, con insuperabile zelo, esplicarono anche questa nuova mansione e inoltre, quando arrivarono anche i profughi, bisognosi proprio di tutto, per rivestirli dovettero persino andare di porta in porta a chiedere indumenti …

Nel 1927 l’ Ufficiale Sanitario Dottor Muscogiuri, considerato l’ abbandono in cui versavano i bambini, credette opportuno, considerato che a Torre non era stato ancora eretto un Monumento ai Caduti, promuovere l’ apertura di un Asilo Infantile intestato ai Caduti per la Patria, per onorarne la memoria.

Ultimati i lavori, lo affidò alle Suore, che con vero zelo esplicavano la loro opera a pro dei bisognosi di ogni tipo e di ogni età, con grande soddisfazione del paese che nutriva per loro gratitudine e affetto fino al punto che, conquise dal loro tenore di vita evangelico  e dalla loro dedizione, molte giovani, fra cui MARIA MICCOLI, poi Superiora Generale, e cinque sorelle e una nipote della famiglia DI BELLO, abbracciavano la vita religiosa.

Ben presto però, probabilmente per motivi politici e rancori personali, cominciarono a serpeggiare malintesi, incomprensioni e contrasti di vario genere fra il benemerito Dottor Muscogiuri e il Comune, malintesi e contrasti che si acuirono col passare del tempo, e che fecero sentire il loro peso persino sulle spalle delle stesse Suore che, per poter portare avanti in modo dignitoso le opere affidate alle loro cure, dovettero pagare di persona e provvedere, a loro spese, alla manutenzione e alla ristrutturazione ordinaria e straordinaria dei vari ambienti e dei vari impianti e a tutto ciò che era richiesto dalla legge. Così per stare al passo con i tempi e non abbandonare a se stessi i loro assistiti, le nostre consorelle dovettero affrontare rinunce inaudite e, nel corso degli anni, sostenere spese ingenti, investendo un capitale che sarebbe stato più che sufficiente per costruire, ex novo e per loro conto, una o più strutture nuove, ampie e fornite di tutti i conforts …

E, ad onor del vero, dobbiamo dire che se all’ incuranza e al puntiglio

di chi di dovere, si fosse unita anche l’ indifferenza delle Suore, oggi al posto di uno stabile efficiente ed ambito ci sarebbe solo un mucchio di macerie …

Ma, consapevoli che alla fine dei tempi saremo tutti giudicati sull’ amore, non vogliamo recriminare il passato, non vogliamo condannare nessuno, ma vogliamo solo esortare i responsabili a compiere, nel migliore dei modi, secondo il proprio ruolo, il proprio dovere, a dare a Dio ciò che è di Dio e a Cesare ciò , che è di Cesare, a programmare e a realizzare ciò che prende di mira non il tornaconto personale, ma il bene comune, quello dei poveri, a collaborare, per favorire il vero progresso della società assumendosi non solo i propri diritti, ma anche i propri doveri, non accontentandosi delle parole ma ricorrendo ai fatti: è questa la nostra aspirazione, il nostro augurio e la nostra speranza anche per Torre